> Comunicazione > Notizie > Notizia

Il FAI e la Fondazione Sardegna Isola del Romanico alleati per promuovere un patrimonio unico

Monica Scanu e Antonello Figus firmano l'accordo
Monica Scanu e Antonello Figus firmano l'accordo
14 giugno 2022

Sostenere, valorizzare e promuovere il vasto patrimonio storico, culturale e paesaggistico che caratterizza il Romanico in Sardegna, anche con nuovi cammini e itinerari turistici. Con questi presupposti è stato firmato stamattina a Santa Giusta un protocollo d’intesa tra la presidenza regionale del FAI (il Fondo Italiano per l’Ambiente) e la Fondazione “Sardegna Isola del Romanico”.

Un accordo di grande importanza per l’isola e che permetterà ai due enti di unire le proprie forze ed esperienze e lavorare in sinergia per valorizzare il patrimonio del Romanico. Si punta a ideare, progettare e organizzare iniziative congiunte, per la massima diffusione della conoscenza del patrimonio ambientale e architettonico, economico e culturale, materiale e immateriale, della Sardegna.

Nel Centro europeo di documentazione del Romanico si sono incontrati per la firma Monica Scanu per il FAI Sardegna e Antonello Figus per “Sardegna Isola del Romanico”. Sono intervenuti anche Francesca Balìa, referente regionale FAI e Bruna Bianchina, capogruppo FAI Oristano. Antonello Soro, direttore della Fondazione, ha ripercorso i primi quindici anni di attività, dalla nascita come rete alla costituzione formale, con i 70 Comuni soci fondatori iniziali che sono già diventati 83.

Negli interventi si è insistito sull’importanza del Romanico, presente in tutta l’Isola, e su come questo possa diventare un linguaggio universale per valorizzare il patrimonio culturale sardo e far crescere il turismo. “Come dico sempre”, ha detto il presidente Antonello Figus, “il romanico è un po’ come l’inglese, adottato per farsi capire in Europa. Ecco, se uno vuole parlare di monumenti culturali, può quindi parlare romanico, perché è conosciuto in tutta Europa. Da questa considerazione, dunque, perché non valorizzarlo? Possiamo attrarre flussi turistici e raggiungere due dei nostri principali obiettivi: la destagionalizzazione del turismo, e un legame più stretto tra i comuni costieri e il centro dell’Isola. Per far questo abbiamo già delineato undici itinerari ma abbiamo necessità di lavorare in sinergia con altri organismi, come appunto il FAI”.

Un invito quindi alla collaborazione che il FAI ha accolto positivamente. “Questo è un accordo che siamo particolarmente felici di firmare”, conferma la presidente Monica Scanu. “Nel corso di tutti questi anni il FAI è cresciuto con le nostre quattro delegazioni, tra cui la neonata e non ancora ufficializzata delegazione di Oristano. La rete territoriale si è espansa tantissimo nel corso degli anni e con la Fondazione del Romanico sono sicura che avremo modo di realizzare grandi cose. L’obiettivo principale anche per noi è quello di valorizzare il nostro patrimonio, sia esso architettonico o ambientale, e quindi valorizzare i siti in cui nascono le chiese romaniche, così numerose nel territorio, tutelarli – e perché no – farli conoscere anche ai cittadini dello stesso paese dove si trova quel determinato bene architettonico, che magari lo danno per scontato”.

“Tra gli obiettivi futuri in comune”, conclude la presidente Scanu, “ci sarà l’organizzazione di cammini dedicati al Romanico, o degli itinerari che possiamo costruire insieme con i soci del FAI, da poter poi proporre anche all’esterno. Potremmo darci anche degli obiettivi ambiziosi e quindi, perché no, insinuarci nelle reti turistiche e proporre a chi viene in Sardegna delle alternative alla balneazione”.

 
 
 

Multimedia